OSPEDALI DI PADOVA, RISTRUTTURAZIONE DEL GIUSTINIANEO E NUOVA PEDIATRIA 2017-2021
Si riportano articoli e documenti in ordine temporale inverso, a partire da oggi.
(in corso di aggiornamento)
Articolo de Il Mattino di Padova, 06/05/2021
Articolo de Il Corriere del Veneto Edizione di Padova, 06/05/2021
Articolo de Il Mattino di Padova, 05/05/2021
Salviamo Padova, 05/05/2021
Tribuna
Il centro storico di Padova é minacciato
Da sempre appassionati del grande e bellissimo centro storico di Padova, abbiamo saputo, con apprensione e costernazione, di un progetto di costruzione di un ospedale pediatrico nel cuore della città: un monoblocco di 100.000 m3 la cui collocazione a ridosso delle mura danneggerebbe gravemente l'armonia del magnifico paesaggio urbano di Padova trasmesso dalla sua storia, a cui siamo cosi' legati, e che ha potuto essere salvaguardato grazie all'azione passata dei responsabili e delle Associazioni culturali locali. Questo progetto sfigurerebbe il fragile tessuto urbano il cui valore patrimoniale per la città, l'Italia e l'Europa è incommensurabile. Padova ha rappresentato l'Italia nel 2020 per essere iscritta nella lista del patrimonio mondiale dell'Unesco (Padova Urbs Picta). Per questo chiediamo di fermare questo progetto, e di spostarlo nell'area più adatta di Padova Est, dove è già prevista la realizzazione di un grande polo ospedaliero.
Inoltre, un tale progetto, nel centro storico, aggraverebbe ulteriormente la sua «densificazione minerale», amplificando l'isola di calore urbana. Mentre è noto come le città, soprattutto oggi, abbiano bisogno di più vegetazione per adattarsi al cambiamento climatico e alle prevedibili ondate di calore estive. Infine, l’approcio «EBD» (Evidence-based healthcare design) applicato all'architettura ospedaliera ha dimostrato gli effetti terapeutici e benefici della semplice vista della vegetazione sulle persone malate o operate. Tutti questi argomenti dovrebbero portare al trasferimento di questo progetto nel nuovo polo ospedaliero periferico certamente più appropriato.
Preoccupati per la salvaguardia di Padova e per la tutela del suo inestimabile patrimonio urbano, ci uniamo alla richiesta dei cittadini padovani e di tutto il Paese perché le autorità riconsiderino la loro decisione su questo progetto che consideriamo del tutto inadeguato e in regresso rispetto alla cultura italiana dei centri antichi e del paesaggio.
Albert Levy, architecte urbaniste, CNRS, Paris
Youssef Diab, Professeur, Directeur scientifique de l’Ecole d’Ingénieur de Paris
Jacques Fontanille, Professeur Université de Limoges
Driss Ablali, Professeur Université de Lorraine, Nancy
Pierluigi Basso, Professeur Université Lyon 2, Président de l’Association Française de Sémiotique
Christine Nédélec, Présidente France Nature Environnement Paris
Muriel Martin-Dupray, Co-Présidente France Nature Environnement Ile-de-France
Bernard Landau, architecte urbaniste, Président La Seine n’est Pas à Vendre
Sabina Loriga, Directrice d’études EHESS, Paris
Andrea Jacchia, journaliste, ex- enseignant SUPSI, Lugano
Maurizio Gribaudi, Directeur d’études EHESS, Paris
Panos Mantzarias, architecte, Directeur Fondation Braillard Architectes, Genève
Paola Vigano, architecte urbaniste, Professeur Ecole Polytechnique Fédérale de Lausanne
Christian Enjolras, architecte, Paris
Jean-Pierre Traisnel, architecte, peintre, Paris
Pierre Larochelle, architecte urbaniste, Professeur Université Laval, Québec
Pierre Gauthier, architecte, Associate Professor Concordia University, Montréal
Geneviève Vachon, architecte, Professeure Université Laval, Québec
Gianpierro Moretti, architecte, Professeur Université Laval, Québec
Josep Muntanola Thornberg, architecte urbaniste, Professeur Ecole d’architecture de Barcelone, Président de l’Académie Catalane des Beaux-Arts
Magda Saura, Architecte urbaniste, Professeure Ecole d’architecture de Barcelone.
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Articoli de Il Mattino di Padova, 03/05/2021
Petizione Nuova Pediatria, 02/05/2021
Il progetto in itinere del nuovo blocco pediatrico.Simulazione volumetrica con misure reali:un volume che supera i 100.000 m3 con oltre 90 m. di fronte e 40 m. di altezza, a pochi metri dalle mura del ‘500 e all’interno del centro storico.
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PADOVA - PER
MAMME E BAMBINI
SUBITO
LA NUOVA PEDIATRIA IN LUOGO ADEGUATO
SI PUÒ FARE!
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Il progetto della nuova casa della mamma e del bambino è fermo da 4 anni! Il ritardo era inevitabile poiché, contro ogni buonsenso, l’edificio è stato previsto in un’area non solo sbagliata ma impossibile: una zona archeologica all'interno del centro storico, adiacente alle mura cinquecentesche, oggi già carente di verde e parcheggi, e inaccessibile. Un'area in cui non poteva essere costruito. Ci chiediamo perché tale accanimento, che è stato causa di notevoli ritardi per superare irregolarità urbanistiche, con la necessità anche di una Variante al Piano Regolatore!
La scelta del luogo e la tipologia a blocco sono ingiustificabili e inaccettabili.
Non reiteriamo gli errori del passato
Tutti gli ospedali pediatrici innovativi del mondo, seguendo recenti studi scientifici, sono immersi nel verde per mitigare ansie e angosce di bimbi e genitori: si vedano gli ospedali pediatrici di Boston, Filadelfia, Perth, ma anche l'esemplare ospedale Meyer di Firenze. Il blocco di cemento padovano è ben lontano da tali standard, ma potrebbe almeno essere integrato con adeguato spazio e verde tutto intorno, cosa impossibile nell'attuale sito congestionato del centro città.
Esistono a Padova luoghi alternativi per realizzare la Nuova pediatria senza scempi al patrimonio culturale e senza disagi per i degenti ospitati nelle strutture adiacenti che dovranno funzionare anche durante i lavori. Uno di questi luoghi può essere Padova Est, già disponibile. La vasta area dove è previsto il nuovo polo ospedaliero.
Anche se per forza di cose si dovrà realizzare l’edificio già progettato, sottoscriviamo la petizione affinché venga costruito in un luogo più adeguato alle esigenze di cura dei bambini, all’assistenza dei genitori, nel verde, facilmente accessibile dalla città e dal territorio!
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Rivista Galileo, 29/04/2021
Giustinianeo, San Lazzaro,
Nuova Pediatria e Parco delle Mura esteso al territorio
Lettera aperta al Presidente
della Regione Veneto, al Sindaco
di Padova e al Rettore dell’Universita’ degli Studi di Padova
Padova, 18 marzo 2021
Vittorio Spigai
Leggi estratto Rivista Galileo
Lettera a Il Mattino in risposta a Perilongo inviata il 25/04/2021
RISPOSTA AL PROF. PERILONGO SULL’EDIFICIO DELLA NUOVA PEDIATRIA
Il prof. Perilongo ha perfettamente ragione quando parla dell’urgenza di dare soluzione all’inaccettabile situazione in cui si trova, da troppo tempo, l’ospedale pediatrico padovano.
Ha anche ragione quando scrive della necessità di rispettare “le regole della società civile” nel dare attuazione a progetti che, ancorché divisivi rispetto a divergenti esigenze di due o più amministrazioni pubbliche (nel nostro caso quelle dell’Azienda Ospedaliera e quelle delle Amministrazioni che devono tutelare il patrimonio artistico della città), sono stati ap-provati rispettando le regole e le procedure previste dalle norme urbanistiche e paesaggi-stiche.
Il fatto è che, nell’approvazione del progetto dell’edificio a blocco della Pediatria, queste regole non sono state rispettate, anzi sono state oggetto di un pervicace uso del potere, facendo apparire legittimo un procedimento che in realtà sembra illogico e contraddittorio.
Chi ha seguito con attenzione l’acceso dibattito sulla liceità del progetto, che è stato ripor-tato negli ultimi tre anni dalla stampa locale, ricorderà che l’oggetto del contendere è stata l’incompatibilità dell’edificio con le norme di tutela dell’area del centro storico in cui si vor-rebbe costruire la sua esagerata mole.
Le norme del vecchio piano regolatore, che il progetto del 2017 non rispettava, sono state superate dall’Accordo di Programma dell’aprile del 2020. Lo stesso Accordo, però, ha pre-visto nuove regole, demandando a un Protocollo d’Intesa tra gli enti sottoscrittori e a un successivo Documento Programmatico da parte del Comitato Multidisciplinare, all’uopo nominato, la fissazione delle modalità di trasformazione dell’area del Giustinianeo.
In assenza di questi atti, il progetto definitivo del nuovo blocco di pediatria è stato tuttavia approvato dalla Conferenza dei Servizi del 21 agosto del 2020, che ha stabilito la compa-tibilità dell’intervento non tanto rispetto ai valori culturali presenti nell’area, quanto rispetto ai generici obiettivi dell’Accordo di Programma. Questa valutazione è stata affidata dal presidente della Conferenza ai soli rappresentanti degli enti sottoscrittori dell’Accordo, escludendo il Soprintendente che era presente, ed è stata dichiarata favorevole ancorché il rappresentante del Comune non abbia voluto esprimere il proprio parere.
Se si deve parlare di “arroganza”, questo termine va attribuito non alle Associazioni cultu-rali della città - che in modo assolutamente civile e con spirito collaborativo hanno sin dal 2017 espresso le loro critiche ma anche soluzioni alternative - ma a chi ha gestito la Con-ferenza dei Servizi, eludendo la valutazione di compatibilità ambientale della mole della Pediatria che il combinato degli articoli dell’Accordo di Programma e della relativa VAS prescriveva; ma su questo è stato presentato un esposto alla Procura della Repubblica che sta valutando la sussistenza di irregolarità nel procedimento.
L’urgenza di dare soluzione alle sacrosante esigenze dei piccoli malati e delle loro famiglie può essere ancora soddisfatta realizzando il progetto in modo definitivo a Padova Est, come primo intervento del nuovo Polo Ospedaliero ivi previsto. Oppure ricorrendo a solu-zioni provvisorie nel Giustinianeo per ricostruirlo poi, sempre nel Giustinianeo, con padi-glioni di basso impatto ambientale, immersi nel verde e rispettosi dei valori culturali dell’area, prendendo ad esempio l’Ospedale Pediatrico Meyer di Firenze.
Infine il prof. Perilongo non ha affatto ragione quando sostiene che "la società civile ha messo in atto procedure che garantiscono un dibattito accurato, una condivisone e una verifica delle idee". Questo non è avvenuto.
L’Azienda Ospedaliera da tre anni ha fornito alla stampa immagini del nuovo blocco ciclo-pico che non ne fanno capire ai cittadini il vero impatto volumetrico devastante. Perché il plastico del nuovo complesso, eseguito con denaro pubblico, non viene esposto in città e rimane presso gli Uffici regionali a Mestre? Si teme che venga verificato nelle misure e fo-tografato? Che si possa riscontrare che i nuovi alberi previsti a camuffamento misurano
oltre 18 metri? Che i riquadri delle “finestre” svasate della facciata principale, su 8 piani ospedalieri, sono alti quasi 4 metri? Altro che “fantasia e creatività”, come scrive il prof. Pe-rilongo, si tratta di uno sfregio gravissimo e permanente al centro storico.
Perché non si rendono esplicite e pubbliche le vere dimensioni volumetriche del nuovo blocco che superano di gran lunga quelle, già abnormi, inopinatamente approvate dalla Conferenza dei Servizi del 2017? Con una altezza che aumenta da 31 m a 40 m, corri-spondente all’impatto visivo di un edificio di 13 piani residenziali! Un fronte sulle mura che da 72m arriva a superare i 95m e una volumetria che lievita da 55.800 mc a più di 100.000 mc? I prospetti con le reali dimensioni non sono mai apparsi sui giornali.
Ciò non corrisponde affatto a un “dibattito accurato”, come sostiene il prof. Perilongo, e pertanto non vi è alcuna reale “condivisone” da parte dei cittadini che non hanno avuto e continuano a non avere possibilità di rendersi conto dell’inammissibile mole del nuovo blocco - che sorgerà in piena vista delle mura rinascimentali e delle cupole del Santo – e del danno irreparabile alla loro città e all’immagine dell’Urbs Picta a livello internazionale.
Siamo comunque disponibili, come sempre, a un incontro pubblico con il prof. Perilongo, in qualsiasi momento
Per A.Angrilli, M.Banci, V.Bertollo, C.Bianchi, L.Calimani, R.Fontana, P.Giulini, N.Lovisatti, G.Osti e i sottoscritti, firmatari dell’esposto presentato alla Procura della Repubblica: Lorenzo Cabrelle, Vittorio Spigai, Enzo Siviero
Simulazione del progetto. Volumetria schematica dedotta al progetto presentato ai VV.F. In primo piano le mura e il bastione Cornaro del Sanmicheli, con il sovrastante obsoleto edificio di Neurologia (prevista la demolizione per liberare le imponenti strutture ipogee del bastione)
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Articoli de Il Mattino di Padova, 20/04/2021
Lettera a Franceschini inviata il 12/04/2021
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Spett. Dott.
Dario FRANCESCHINI
Ministro del MIC Ministero della Cultura
Via del Collegio Romano, 27 - 00186 Roma ministro.segreteria@beniculturali.it
E p.c.:
Capo di Gabinetto Prof. Lorenzo CASINI
gabinetto@beniculturali.it
mbac-udcm@mailcert.beniculturali.it
Direttore Generale
Arch. Federica GALLONI
DIREZIONE GENERALE ARCHEOLOGIA, BELLE ARTI E PAESAGGIO
dg-abap@beniculturali.it
mbac-dg-abap@mailcert.beniculturali.it
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oggetto: Nuova pediatria a Padova – uno sfregio storico alla cultura della città e del Paese.
Egregio signor Ministro,
abbiamo motivo di ritenere che Lei sia stato male informato riguardo all’inaudito intervento del macroscopico edificio a blocco per la Nuova pediatria di Padova, il cui progetto esecutivo - in corso di validazione benché privo di valutazione paesaggistico-ambientale - entro un mese andrà in appalto.
L’edificio a blocco, d’impatto visivo devastante, dovrebbe sorgere all’interno del centro storico, a pochi metri dalla cinta muraria del ‘500 e del baluardo Cornaro del Sanmicheli: avrà un fronte di oltre 90 m., una profondità di 25 m. e un’altezza di 40 m. (equivalente a 13 piani residenziali); in rapporto visivo diretto con le cupole del Santo, distruggerà l’immagine di tutto il settore est del centro antico.
Lei, signor Ministro - con gli strumenti di Legge disponibili - è il solo che può intervenire.
Se non si fermerà l’appalto, lo scandalo che inevitabilmente nascerà per lo sfregio del nuovo edificio macchierà in modo indelebile, a livello internazionale, l’immagine della città di Padova - alla sua seconda candidatura UNESCO - ma anche quella dell’illustre tradizione italiana nella tutela dei centri storici e del patrimonio paesaggistico.
Il progetto esecutivo, tale e quale, può essere immediatamente trasferito nel vasto comprensorio - già urbanizzato - del Nuovo Polo ospedaliero a Est della città, senza oneri maggiori né perdite di tempo.
Certi di un Suo tempestivo intervento, Le alleghiamo immagini aggiornate¹ con le dimensioni volumetriche realistiche dell’edificio recentemente approvato.
I più cordiali saluti
firmato:
Alessandro Angrilli, Marzia Banci, Veronica Bertollo, Lorenzo Cabrelle, Luisa Calimani, Renzo Fontana, Patrizio Giulini, Roberto Gori, Nicola Lovisatti, Giovanna Osti, Alberto Sabbadin, Enzo Siviero, Vittorio Spigai - Massimo Cacciari, Donatella Calabi, Giovanni Carbonara, Umberto Curi, Alberto Ferlenga, Elio Armano, Alberto Clementi, Alessandra Ferrighi, Albert Levy - Fabio Fusar, Adriano Menin, Umberto Caravello, Maurizio Marzola, Gianpaolo Barbariol, Luigi Siviero, Enzo Nalli, Lorenzo Ranzato, Marco Bonfio, Silvano Moro (la lista dei firmatari prosegue in ultima pagina)
Padova, 12 aprile 2021
¹ Rendering delle volumetrie essenziali, con misure dedotte dal progetto approvato dai VV.F. nella Conferenza dei Servizi del 21 agosto 2020. Altra esaustiva documentazione è già stata inviata a codesto Ministero (essendo DG Famiglietti e Galloni), a più riprese via PEC, sin dal 2019.
IMMAGINI REALISTICHE DEI VOLUMI DEL BLOCCO DI NUOVA PEDIATRIA (che si vorrebbero costruire all’interno della Mura rinascimentali, in pieno centro storico, ubicati sopra il percorso interno in quota lungo le mura).
1 - Il previsto blocco di Nuova pediatria, in evidente fuori scala, dall’interno del centro storico, a meno di 700 m. dalle cupole del Santo (si vedono nello sfondo, a sinistra; in linea visiva diretta con il nuovo blocco). (volumetrie schematiche ma con altezze e dimensioni reali, dedotte dal progetto presentato ai VV.F. nella Conferenza dei Servizi del 21 agosto 2020).
2 - Vista a volo d'uccello. In primo piano a destra, il bastione Cornaro del Sanmicheli, con il sovrastante edificio di Neurologia (prevista la demolizione) e - a sinistra, davanti alle mura – l’attuale pediatria e la palazzina Calabi.
3 - Il nuovo bocco visto da fuori le mura, da Sud. (volumetrie schematiche ma con altezze e dimensioni reali, dedotte dal progetto presentato ai VV.F. nella Conferenza dei Servizi del 21 agosto 2020).
4 - Veduta da Est, dall’interno delle mura. In primo piano a sinistra, le piazze basse del bastione Cornaro del Sanmicheli.
(prosegue la lista dei firmatari)
Michele Culatti, Daniela Sartorato, Eleni Katelouzou, Isabella Magello, Fiorenzo Catera, Andrea Ulandi, Ranieri Zandarin, Sergio Ventura, Marta Nave, Elisa Spigai, Gilberto Fregolent, Annalisa Possamai, Nadia Semenzato, Licia De Angelis, Barbara Oreda, Gianluca Solla, Arturo Calvanese, Vania Soldan, Gabriella Santarossa, Sandro Covis, Clelia Mungiguerra;
Isabella Ottobre, Lorella Mario, Gabriella Bortolami, Chiara Giuliani, Elvia Zanetti, Maria Ferrari, Susanna Furlan, M. Rosa Bernardi, Fabio Manoni, Gianni Minozzi, A. Chiara Frigo, Rosanna Ruscitti, Flora Giacometti, Lucia Volpe, Barbara Belpiano, Daniela Banci, Angelica Basso, Giulia Spigai, Filippo Trevisani, Giuseppe Basso, Lucia Fortini, Marisa Fiorini, Speranza Simula, Emanuele Boaretto, Aurora Basso, Rossella Minozzi, Margherita Maculan, Laura Schivardi, Adriano Ciccotosto, Adriana De Lazzari, Angela Rotunno, Gemma Mastrandea, Carla Pozza, Laura Bain, Nicoletta Lazzaro, Michela Manzolini, Annamaria Salvo, Oriella Cogo, Monica Palma, Luigina Nicoletto, Laura Favaretto, Daniela Pantano, Giuliana Pedron, Linda Manzelle, Francesca Verlato, Silvana Astolfo, Giovanni Boaretto, Bruna Casol, Riccardo Lachina, Gianluca Paggiarin, Loredana Banci, Maurizio Longhin;
Elio Azzolini, Giovanni Zanini, Bruno Barcella, Osvaldo Pisoni, Giuliano Embranati, Guidio Bronsino, Paolo Silvestri, Walter Schönweger, Alessandro Borioli, Paolo Inzigneri, Angelo Bodini, Ettore Massiglia, Nicolò Giannotti, Pierluigi Ziliotto, Cinzia Gallarotti, Renato Valent, Mario Casoni, Nicola Bosco, Roberto Agnoletto, Remo Merlini, Mario Trainotti, Sandro Lovati, Luciano Vanz, Gerardo Bassini, Giampaolo Rauber, Carlo Garelli, Paolo Silvestri, Giorgio Serpelloni, Claudio Zanoner.
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Renzo Fontana, Presidente - per Italia Nostra - Sezione di Padova
Salvatore Gentile, Segretario Generale - per la CLAC - Comunità per le Libere Attività Culturali – Padova.
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Referente per i sopra elencati firmatari:
Vittorio Spigai
vittorio.spigai@gmail.com
vittorio.spigai@archiworldpec.it
via Portogruaro 6
35142 PADOVA
cell. 3483554776
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